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mercoledì 6 luglio 2011

TESORI DELL'ARCHIVIO SEGRETO VATICANO

Tratto dal "Corriere della sera" di oggi

Tesori dell'Archivio segreto vaticano
per la prima volta svelati al pubblico

AI MUSEI CAPITOLINI DA FEBBRAIO A SETTEMBRE 2012
Dall'abiura di Galileo Galilei alla bolla di deposizione di Federico II firmata nel 1245 da Innocenzo IV: «Lux in Arcana», 100 documenti unici esposti a Roma
CITTÀ DEL VATICANO — «Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato e promesso e mi sono obligato come sopra...». Il testo dell’abiura, firmato nel convento della Minerva a Roma il 22 giugno 1633, è noto come gli atti del processo allo scienziato pisano. Solo che bisogna vederli quei fogli dove la «I» di «Io», appena finiti gli interrogatori «pressanti» del Sant’Uffizio, si allunga tremante, tracciata da una mano esausta. Come bisogna vedere quel vertice di teocrazia che è la bolla di deposizione di Federico II firmata nel 1245 da Innocenzo IV, primo Papa nella storia a mandar via un imperatore «prigioniero dei propri peccati e abbandonato da Dio e privato di ogni onore».
O ammirare la lettera incisa su una corteccia di betulla che gli indiani d’America della tribù Ojibwe mandarono nel 1887 come omaggio a Leone XIII, «Grande Maestro della Preghiera, colui che fa le veci di Gesù».

TESORI IN MOSTRA - Sono alcuni dei tesori dell’Archivio Segreto vaticano che la Santa Sede, d’accordo con il Comune di Roma e Roma Capitale, ha voluto fossero esposti al pubblico per la prima volta nella storia: la mostra sarà allestita nei Musei Capitolini, da febbraio a settembre 2012, per festeggiare i 400 anni dalla fondazione — nel febbraio 1612 — dell’Archivio Segreto creato da Paolo V nel Palazzo Apostolico. Una selezione di cento documenti unici a percorrere dodici secoli di storia.

OLTRE DAN BROWN - La rassegna rimarrà aperta sette mesi e si chiama «Lux in arcana»: una luce sui «segreti» o «misteri» che hanno scatenato la fantasia di scrittori come Dan Brown e relativi imitatori. Ma qui non si tratta di misteri romanzeschi alla «Angeli e demoni»: gli «arcana» dell’Archivio (che ha pure un sito: www.archiviosegretovaticano.va/), 85 chilometri di scaffali e più di mille anni di storia custoditi in un bunker sotto il Cortile della Pigna, sono quelli di un patrimonio sterminato, un «oceano» di documenti e cultura così vasto da far dire a monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio, con piglio socratico: «Ci lavoro da trentadue anni, lo guido da sedici, e posso assicurare di essere perfettamente ignorante delle fonti che vi sono custodite: in questo oceano di cultura di tutto il mondo, nato quando la Chiesa era al centro del mondo, si impara ogni giorno e ogni giorno può sempre saltare fuori qualcosa di nuovo».
LE DUE SPONDE DEL TEVERE - La rassegna è stata presentata in Vaticano, tra gli altri, dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone, dal cardinale Archivista e Bibliotecario Raffaele Farina, da monsignor Pagano e dal sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Un progetto culturale di altissimo livello, che supera anche certi stereotipi delle due sponde del Tevere», ha sorriso il cardinale Tarcisio Bertone: «L’ambito culturale fa spesso giustizia dei luoghi comuni o delle polemiche; l’approfondimento della storia, come ho già avuto modo di dire nelle celebrazioni di Porta Pia dello scorso settembre, fa più sensibili le persone nella ricerca anzitutto della verità e quindi del bene comune». Di qui l’augurio del più stretto collaboratore di Benedetto XVI: «Che la luce si diffonda nella mostra lungo i sette mesi previsti della sua durata, e gli "arcana" siano pertanto illuminati e il visitatore possa vedere i veri tesori dell’Archivio Segreto Vaticano, che sono le sue innumerevoli carte e pergamene i suoi codici, manoscritti, atti e documenti, posti dai Pontefici di Roma, ormai da quattro secoli, al servizio degli storici e dei dotti...».

I DOCUMENTI - La mostra sarà allestita nei Musei capitolini, la cui nascita si deve del resto a un pontefice: «Fu Sisto IV a donare nel 1471 – nel suo vasto programma culturale per la rinascita di Roma classica – la Lupa bronzea e altri tesori archeologici al popolo romano, comandando che si collocassero nel Palazzo dei Conservatori al Campidoglio», ha ricordato il cardinale Raffaele Farina. Tra i documenti in mostra, ci sarà anche la petizione a Clemente VII perché il Papa annulli il matrimonio tra Enrico VIII e Caterina d’Aragona, firmata su pergamena nel 1530 da 83 fra Lord, membri della Camera dei Comuni e della Corte. O il «Dictatus papae» di Gregorio VII che ribadisce in 27 proposizioni la supremazia del Papa su ogni altro potere, con il celebre dodicesimo punto: «A lui sia lecitro deporre gli imperatori». O ancora la lettera su seta di Elena di Cina a Innocenzo X: nel 1650, l’imperatrice Wang — che aveva assunto il nome di Elena - informa il Papa di essersi convertita al cristianesimo, grazie alla predicazione dei gesuiti, assieme al figlio Yongli, ribattezzato Costantino.

PIO XII - Tra l’altro, verranno esposti anche alcuni documenti ancora riservati (l’apertura dell’Archivio si ferma al 1939) sulla Seconda guerra mondiale e il pontificato di Pio XII. Non ci saranno però «rivelazioni» particolari sull’annosa questione dell’atteggiamento di Papa Pacelli davanti alla Shoah: «Esporre nella mostra solo alcuni documenti sulla questione sarebbe stato scorretto, un’operazione apologetica o furbesca», spiega monsignor Pagano. Che conferma l’apertura degli archivi sulla Seconda Guerra mondiale e il pontificato di Pio XII «fra tre-quattro anni». A quel punto gli studiosi avranno tutte le carte, che ora si stanno ancora ordinando: «Vi posso dire che per gli storici usciranno notizie molto ghiotte...».

Da non perdere!!!
Uno degli armadi dell'Archivio Segreto Vaticano
Uno degli armadi dell'Archivio Segreto Vaticano
Il cardinal Bertone ha presentato «Lux in Arcana» (Jpeg)
Il cardinal Bertone ha presentato «Lux in Arcana» (Jpeg)
La lettera di Galileo Galilei
La lettera di Galileo Galilei

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