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giovedì 14 luglio 2011

ZANNONE ... L'ISOLA-PARCO

Tratto dal "corriere della sera" di oggi.

Un progetto per il turismo sostenibile che faccia dimenticare le critiche sulla cattiva gestione che accompagnano costantemente la classe dirigente dell'arcipelago pontino. E' quello che stanno per siglare l'ente parco nazionale del Circeo e il comune di Ponza per aprire una nuova strada (turistica) verso il lembo di terra emersa più incontaminata: l'isola-parco di Zannone.
Unica per gli studiosi di geologia ed avifauna, per gli amanti del trekking e del mare (che ha fragranze e colori differenti dalla più vicina e chiassosa capitale dell'arcipelago), Zannone è presidiata dalla guardie forestali per gran parte dell'anno - anche se le risorse economiche a disposizione, e talvolta l'asprezza del mare, non consentono una presenza per 365 giorni l'anno - non ha ormeggi ed è protetta da severe norme anti-bivacco. Corriere.it l'ha visitata con gli uomini del Parco del Circeo ed offre ai lettori le immagini esclusive di questo piccolo paradiso.


ANCORE SELVAGGE - Sulla sua apertura al pubblico - è all'ipotesi la creazione di un pontile galleggiante - è polemica aperta tra gli ambientalisti più estremi e il presidente del Parco nazionale del Circeo. Rendere l'isola maggiormente fruibile potrebbe creare «forme di reddito da reinvestire nella tutela e nella conservazione di un ambiente», che - va sottolineato - è già frequentato dai turisti, sostiene Gaetano Benedetto.
Già oggi alcuni riescono ad approdare per inerpicarsi sui sentieri e, cosa più grave, si ancorano a poche decine di metri distruggendo un prato marino di Poseidonia che è davvero unico nel Mediterraneo. Riserva naturale, dunque, ma non del tutto difesa dagli attacchi umani. Pare un controsenso, spiegano dal Parco del Circeo, ma l'unico modo di salvare l'isola dai visitatori maleducati è aprirla ai turisti educati.

NO AL CEMENTO - Gli ambientalisti contestano: la salvezza di Zannone è stata, di fatto, il non avere un approdo; perchè allora fare un pontile? Oggi approdare è possibile in due punti, al Varo e presso il Faro dove risiede la forestale, ma solo con il mare piatto. Altrimenti si rischia la distruzione della barca su scogli che davvero non perdonano.

«Tra i punti cardine del protocollo con il Comune di Ponza, c'è la realizzazione di un campo boe, ma non porteranno più danni statene certi - promette il presidente del Parco Gaetano Benedetto -. I visitatori potranno girare solo accompagnati. Faremo gite educative nel periodo delle migrazioni e comunque i turisti saranno contingentati».
Per la loro accoglienza, poi, nello stesso protocollo ci sono «la futura ristrutturazione di Villa Casati Stampa che, con le sue sei stanze, può offrire una forma di ospitalità ma solo in periodi prestabiliti». E questo dovrebbe tacitare chi teme che l'apertura sia il prologo a una nuova cementificazione dell'isola-parco: «Tutto sarà fatto senza aggiungere nemmeno un centimetro cubo di cemento in più - assicura Benedetto -, con l'obiettivo di valorizzare Zannone e creare un turismo responsabile e non invasivo come quello attuale».



Un interno di villa Casati Stampa a Zannone (Jpeg)
LA VILLA DEI CASATI STAMPA - Il progetto si scontra comunque con la diffidenza di quanti sospettano l'iniziativa possa funzionare da cavallo di Troia per introdursi un ambiente che, sino ad oggi, ha tenuto lontano il turista medio, mentre invece, serviti da un attracco, gli «invasori» potrebbero mettervi piede in massa e colonizzare. Ma la stessa geografia del luogo fa da ostacolo ai turisti maleducati e non disposti a sacrifici: irte salite per il bosco e la macchia mediterranee, mufloni sovrastati da berte, gabbiani e falchi pellegrini. Certo, la vista è mozzafiato tra il Circeo, Ponza e Palmarola. Quest'ultima interessata ad un analogo disegno per l'attracco sostenibile, con qualche pericolo in più per l'assalto estivo: ci sono già diverse case, un ristorante, «gli ingredienti base per distruggere un ambiente», contestano i difensori dell'habitat incontaminato di Zannone.
PONZA SI DIFENDE - Di critiche ne ha ricevute non poche il comune di Ponza, che ora rassicura: «Vogliamo dare un taglio ambientalista a questa iniziativa - dice l'assessore al Demanio Franco Schiano - e recuperare anche in termini di immagini queste ultime stagioni davvero da dimenticare. Ci sembra possa funzionare l'idea di legare il nome di Ponza a quello del Parco per valorizzare Zannone». L'amministrazione ha lavorato fianco a fianco - prosegue Schiano - «per trovare una soluzione agli attracchi selvaggi anche se questo ha generato una enormità di attacchi: in principio abbiamo usato la parola 'pontile', che evoca brutti ricordi, forse sarebbe bastato dire 'passerella' per mettere tutti d'accordo…».

I RISCHI E LE REGOLE - Forse il nuovo attracco sarà possibile sperimentarlo entro la fine dell'estate, ma nel frattempo occorrerà fissare regole severe onde evitare comportamenti irrispettosi quando non illegali. Perché l'uomo può aiutare un giovane gabbiano a rialzarsi in volo, ma con la stessa facilità un qualsiasi bracconiere, come ogni spietato speculatore, potrebbe rovinare tutto.

Ed io aggiungo ... difendiamo i paradisi terrestri di casa nostra!

Alla prossima, Lian!

2 commenti:

  1. E' importante salvaguardare il nostro patrimonio naturalistico, ma ben vengano le visite guidate in questi paradisi, per farli conoscere sempre con rispetto.
    Buona serata^_^ che caldo :(

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  2. non so esprimermi sull'argomento, perché trovo allucinante che a una viaggiatrice rispettosa ed educata come me sia vietata la visita di un luogo come Zannone. Dall'altra però non credo che il vero problema siano i turisti incivili: la cementificazione selvaggia non la fanno loro, ma gli speculatori. E quindi??? Speriamo davvero che non sia solo un modo per metter piede sull'isola e non togliercelo più...

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